Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

giovedì 26 luglio 2018

LA VIA DEL PARADOSSO


Si dice che Mark Twain abbia affermato che non erano le parti della Bibbia che non capiva a infastidirlo, ma le parti della Bibbia che capiva. Ci sono un sacco di cose che capiamo e che possiamo fare. Ciò che Gesù chiede ai suoi discepoli è molto chiaro: il grande comandamento dell'amore, il comandamento nuovo di amarsi gli uni gli altri come Lui ci ha amati, la compassione del Buon Samaritano e del Padre Prodigo, il  prendere la propria croce ogni giorno per seguirlo, il pregare come Lui pregava, stare con gli altri come Lui stava con gli altri ...

Forse pensiamo che le parti della Bibbia che non capiamo contengano una verità più sofisticata o profonda di quella contenuta nelle tante cose che capiamo. Di fronte a un'affermazione come quella del Vangelo di oggi, secondo cui "a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha", potremmo solo pensarci su per poi concludere che è una sorta di pensiero poetico, una sorta di saggezza paradossale, che non ha senso logico, perciò meglio andare avanti con quello che capiamo ...

C'è qualcosa da imparare se si vive secondo gli insegnamenti paradossali e sconcertanti delle Scritture, ma sembra avere più a che fare con il tipo di pedagogia di cui abbiamo bisogno e con il tipo di ignoranza da cui abbiamo bisogno di essere salvati che con l'insegnamento stesso. Gesù non è venuto per insegnare una dottrina pubblica per molti e una dottrina privata per pochi. La sua dottrina è chiara e pubblica e il mondo intero sa di che cosa si tratta.

Il problema per noi è entrare in una comprensione e in un'osservanza viva di questa dottrina, ed è qui che entra in gioco lo sconcertante paradosso. Possiamo tutti apprendere in maniera relativamente facile le risposte alle domande del catechismo. Ma ci sono cose dalle quali dobbiamo essere liberati se vogliamo vivere ciò che leggiamo e l'unico modo per raggiungere tale libertà è il paradosso e l’enigma. Per non pensare di capire. Per non pensare di vedere. Per non pensare di sentire. Per ragioni che hanno a che fare con la creaturalità e certamente con il peccato, la nostra formazione deve includere questi momenti di perdita e di esilio, di caduta nelle tenebre e di ritorno alla luce, di non avere nulla, nemmeno una soddisfacente filosofia che riguardi quel nulla.

Spesso preferiamo lasciare che siano gli altri ad entrare nelle tenebre del mistero divino: santi, mistici, profeti, maestri. Ci uniamo alla folla ai piedi della montagna, in attesa di sentire quello che hanno da dire quando tornano. Ma Gesù chiama ciascuno di noi dentro quel mistero, per vedere in modo nuovo, per sentire in modo nuovo, per ascoltare e capire. Per questo abbiamo bisogno del cuore nuovo che egli ci dona, un cuore intenerito dall'esperienza di aprirsi alla sofferenza del mondo.

giovedì 5 luglio 2018

DESIDERA I TESSUTI DEL CIELO


Se avessi i drappi ricamati del cielo,
Intessuti di luce d’oro e d'argento,
Drappi azzurri, pallidi e oscuri
Della notte, della luce e della penombra,
Stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
Invece, essendo povero, ho soltanto i miei sogni;
E i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
Cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
(William Butler Yeats - Dublino 1865 - Cap Martin 1939
Traduzione: VB & MS)


lunedì 2 luglio 2018

LA CONFERMA


Sì, il tuo, amore mio, è il vero volto umano.
Lo avevo atteso a lungo nel mio animo,
Vedendo il falso e cercando il vero,
Poi ho trovato te come d’improvviso un viaggiatore
Trova un luogo accogliente in mezzo a sperdute
Valli e rocce e strade contorte. Ma te,
Come ti chiamerò? Una sorgente nel deserto,
Una fonte d’acqua in un paese arido,
O qualunque cosa onesta e buona, un occhio
Che rende tutto il mondo luminoso. Il tuo cuore aperto,
Semplice nel dare, dà l’atto primigenio,
Il primo mondo buono, il fiore, il seme alato,
Il focolare, la terra ferma, il mare errante;
Non belli né rari in ogni loro parte,
Ma simili a te, com'erano creati ad essere.
- Edwin Muir -