Martedì fra l'ottava di Pasqua
Le apparizioni della Risurrezione si possono forse
definire più adeguatamente come ‘incontri di Risurrezione’. È apparso, sì, ed è stato visto, anche se a volte non
immediatamente riconosciuto. Ma c'è anche la conversazione, lo stare seduti a
tavola, il camminare insieme lungo la strada, il preparare la colazione, il
mangiare pesce e con Tommaso, forse, toccare.
Né è necessaria semplicemente una vista fisica al fine
di 'vedere' il Risorto. In molti di questi incontri c'è incertezza su chi sia,
dubbio e discussione, paura e apprensione. Il Signore Risorto lo si incontra all’interno
della fede e, in primo luogo, con l'amore. Coloro che hanno ascoltato la
predicazione degli apostoli si sono sentiti 'trafiggere il cuore'. Maria
piangeva mentre cercava colui che il suo cuore amava. Il discepolo prediletto è
il primo a riconoscerlo nell'incontro annotato in Giovanni 21.
Questi incontri sono sempre anche vocazionali. C’è
sempre il caso che la grazia comporta la vocazione. L'incontro con il Signore Risorto
spinge verso la missione, le persone vengono inviate per parlare agli altri, per
continuare l'opera di Gesù, per essere gioiose e impegnate nel lavoro di edificazione
della Chiesa.
Maria riconosce Gesù quando la chiama per nome. Tante
storie vocazionali nella Bibbia prendono questa forma. E poi la manda: 'Va’ dai
miei fratelli e dì loro'. Lei diventa l'apostola degli apostoli, prima
testimone della risurrezione.
Maria Maddalena è stata identificata con la donna
della quale leggiamo, in Luca 7, che lava i piedi di Gesù con le sue lacrime e
li asciuga con i suoi capelli. Che fosse la stessa o no, possiamo dire di Maria
Maddalena che ha visto il Signore Risorto, perché ha molto amato. La sua
testimonianza è parte della testimonianza apostolica su cui è fondata la fede
di tutte le successive generazioni di discepoli.
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