Venerdì fra l'ottava di Pasqua
L'ultimo capitolo del vangelo di Giovanni è stato descritto
come una sorta di ripetizione, ripresa o ricapitolazione di gran parte dei
vangeli: la chiamata dei discepoli, i pani, l'eucaristia, il camminare
sull'acqua, la brace di carbone, una pesca miracolosa, le reti, la pesca di
uomini, Simon Pietro, Tommaso, Natanaele, i figli di Zebedeo, altri due (come altrove
ci sono spesso "altri discepoli").
Allo stesso tempo, è ora detto "dall'altro lato". È
post-pasquale e un po'surreale (gli esseri umani sono in mare e i pesci sono
sulla riva). Succede "quando già era l’alba", tra il tempo
dell'oscurità e la prima luce del giorno. Avviene tra acqua e terra. Ci
potrebbe ricordare il segno di Giona, con gli uomini vomitati fuori dal mare. E
Cristo come pesce e pane.
I discepoli sono indotti a vedere che Gesù è vivo ed è
presente in mezzo a loro. L'amore indica la strada e il discepolo amato è il
primo a parlare. Non è la prima volta che il vangelo di Giovanni ci insegna che
l'amore è il primo a rendersi conto delle cose – il discepolo amato ha
raggiunto la tomba prima di tutti, Maria Maddalena è stata la prima a
incontrare il Risorto, ora l'amore indica la strada.
Pietro agisce in modo strano. Ci sono buone ragioni per
questo. La brace di carbone sulla quale qualcuno sta preparando la colazione gli
ricorda l'ultima volta che si era trovato davanti a un fuoco di carbone e aveva
rinnegato Gesù. È noto che il suo triplice rinnegamento è ora annullato da una
triplice affermazione del suo amore per Gesù. È ancora un capo nel gruppo, scelto
per avere un'attenzione particolare, ‘soprintendendo’, in qualche modo, all'opera di
pesca della Chiesa.
E l'Eucaristia è il modo supremo in cui i discepoli sanno di essere in presenza del Signore Risorto, riconoscendolo nella frazione del pane, lasciandosi nutrire da lui, dando se stessi in servizio amorevole agli altri così come lui ha dato completamente se stesso in amorevole servizio a noi.
E l'Eucaristia è il modo supremo in cui i discepoli sanno di essere in presenza del Signore Risorto, riconoscendolo nella frazione del pane, lasciandosi nutrire da lui, dando se stessi in servizio amorevole agli altri così come lui ha dato completamente se stesso in amorevole servizio a noi.
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