Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

domenica 18 marzo 2018

UN'ORA DA ABBRACCIARE

V SETTIMANA DI QUARESIMA - DOMENICA ANNO B

Questo passo ci riporta all'inizio del Vangelo di Giovanni. Dove ci sono Filippo e Andrea. C'è il desiderio di vedere Gesù. C'è un riferimento all'ora che adesso è arrivata, c'è un riferimento a Gesù che viene innalzato, e c'è un riferimento alla gloria. Tutto questo troviamo nelle pagine iniziali del Vangelo di Giovanni.

L'essere 'innalzato' è un tema ricorrente nel Vangelo. Quando Filippo porta Natanaele ad incontrare Gesù, all'inizio, Gesù gli dice che vedrà cose ancora più meravigliose, vedrà il Figlio dell'Uomo, il cielo aperto e gli angeli che salgono e scendono sul Figlio dell'Uomo. Nel capitolo 3 Gesù disse a Nicodemo che il Figlio dell'Uomo doveva essere innalzato così come Mosè innalzò il serpente nel deserto. E ora qui, nel capitolo 12, Gesù dice che deve essere innalzato e che attirerà tutto a sé, indicando ora con questo riferimento il modo in cui dovrà morire.

L'ora non era ancora arrivata quando Maria chiese a Gesù di operare un segno alla festa delle nozze di Cana, all'inizio del Capitolo 2 del Vangelo di Giovanni. Ci viene detto ancora due volte, nel capitolo 7 e nel capitolo 8, che l'ora non era ancora arrivata. Ma adesso, improvvisamente, la richiesta di questi greci di vedere Gesù sembra essere il catalizzatore. L'ora è venuta, dice Gesù, perché il Figlio dell'uomo sia glorificato, un'ora che è difficile da abbracciare, ma che egli deve abbracciare perché questo è il motivo per cui è venuto nel mondo, proprio per giungere a quest'ora.

Questa è l'ora della sua gloria, ma è anche l'ora della gloria del Padre. Non possono mai essere separate la gloria del Figlio e la gloria del Padre. Il nome del Padre deve essere glorificato mentre il Figlio dell'uomo è glorificato. 'L'ho glorificato e lo glorificherò di nuovo', dice la voce dal cielo. Ha già glorificato il suo nome. Quando? Nel vecchio testamento, in tutto ciò che Dio aveva fatto preparando il suo popolo per quest'ora. E ancora nel nuovo testamento, in ciò che è stato fatto per mezzo di Gesù. O forse si riferisce a tutto ciò che Gesù ha già fatto, i segni che ha già operato, attraverso i quali il nome del Padre è stato glorificato. E il grande segno che deve ancora venire, il segno della sua morte, il culmine di questa rivelazione della gloria di Dio.

Ci viene quindi consegnato un sommario ricco e concentrato dell'insegnamento di Gesù. 'Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto'. 'Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna'. 'Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà'.

Il seme di cui aveva parlato nelle parabole, che seminato nella terra porta frutto, la parola dell'insegnamento, la parola di sapienza, è ciò che sta per diventare lui, lui stesso, Gesù, seminato nella terra, per essere colui che porta frutto; il suo insegnamento sul pane della vita deve essere completato, integrato dal pane vivo che egli deve diventare, parola seminata nella terra, parola che deve portare vita, la vita eterna al mondo.

Questo ricco, concentrato sommario continua perché sembra che qui in questo breve brano troviamo echi del battesimo di Gesù, della trasfigurazione di Gesù, dell'agonia nell'orto. Nessuno di questi avvenimenti è raccontato in dettaglio da Giovanni e tuttavia tutti stanno qui in questo breve passo, il cuore di questi avvenimenti della vita di Gesù è qui, dove egli si rivela come il servo, il prescelto, l'amato, l'unico figlio del Padre, colui che deve dare vita dal Padre.

Chi vuole salvare la propria vita la perde, e chi perde la propria vita nel servizio e nell'amore la conserva per la vita eterna. Questo insegnamento prende consistenza nella via seguita da Gesù, nostro salvatore e nostro campione. Egli è colui che perde la sua vita nel servizio e nell'amore, è colui che conserva quella vita per la vita eterna, è colui che diventa per noi la sorgente della vita eterna.

Quindi, in questo momento, in questo punto di svolta del Vangelo, ci viene dato uno sguardo in anticipo sul nostro campione "innalzato", il Dio guerriero che viene a combattere contro i poteri del male e della morte. E l'ora di quel combattimento è arrivata. Quella in cui, con la sua morte, il mondo viene giudicato. Quello in cui, con la sua morte, il principe di questo mondo viene cacciato. Quello in cui, attraverso la sua morte, viene rivelata la gloria di Dio. Quello in cui egli, morendo, porta molto frutto e attira tutti, uomini e donne, a se stesso e, quindi, al Padre.

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