II Settimana di Quaresima - Mercoledì
C'è un cambiamento, nel cuore delle letture
del Lezionario, che inizia oggi. Siamo a due settimane dal Mercoledì delle
Ceneri e fino ad ora le letture della Messa quotidiana hanno parlato delle
opere di Quaresima, la preghiera, il digiuno e l'elemosina. Le letture del
Mercoledì delle Ceneri hanno dato il tono: ritornare a Dio perché questo è un
tempo favorevole e dare forma al pentimento pregando, praticando il digiuno e
l'elemosina. D'ora in poi, però, e lentamente in un primo momento, l'attenzione
si sposta su Cristo, e in particolare sul suo destino, su ciò che sta per
accadergli.
Così si comincia a sentir parlare di figure dell'Antico Testamento
che, come persone innocenti ingiustamente perseguitate, diventano tipo o
anticipazione di Cristo. La prima lettura di oggi, ad esempio, ci racconta la
passione di Geremia. Nelle prossime settimane sentiremo di altri come Susanna e
Giuseppe, il figlio di Giacobbe, il cui trattamento prefigura la passione di
Cristo.
Questo ci ricorda il senso del nostro ascetismo. Dobbiamo pregare,
digiunare e fare l'elemosina non davvero per coltivare un ego spirituale invece
di uno mondano. Né dobbiamo fare queste cose per ragioni puramente negative. È
bene, ovviamente, evitare il peccato e vivere una vita onesta. Ma la nostra
ascesi ha un ulteriore scopo positivo. Stiamo cercando di prepararci, per
quanto ci è possibile, ad essere amici e compagni di Cristo. Saremo in grado di
stare con lui in ciò che ci aspetta? Saremo pronti ad entrare nel suo regno?
Questo è il vero obiettivo delle nostre penitenze e pratiche spirituali,
cercare di essere pronti per il regno di Cristo.
Che è molto difficile, come la
lettura del Vangelo di oggi spiega. I discepoli, anche gli apostoli, falliscono
sempre nel comprendere che cosa significhi il regno. Come potevano capire
subito? Ci vuole tempo - una vita - per capire qualcosa della logica
paradossale della croce. Nel regno di Cristo, chi è grande? Chi è il primo? Chi
è degno di onore? Quelli che muoiono a se stessi, al fine di essere sempre più
completamente a disposizione degli altri, quelli nei quali tutto l'ego muore e
regna l'amore.
Ma ci è stato dato un altro anno per questo, grazie a Dio,
un'altra opportunità per queste opere quaresimali e per questo tipo di
riflessione quaresimale. Forse quest'anno arriveremo a capire il mistero del
regno di Cristo un po' più in profondità. Potremo capire un po' più chiaramente
che cosa significhi morire con lui allo scopo di vivere con lui.
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