Letture: Geremia 11,18-20; Salmo 7; Giovanni 7,40-53
Siamo entrati nella seconda parte della Quaresima. Ci siamo lasciati alle spalle la preoccupazione per noi stessi e per i nostri sforzi di pentimento. La preoccupazione ora è Gesù e la crescente opposizione a lui. Le prime letture ci parlano di persone innocenti ingiustamente perseguitate - Giuseppe, Geremia, Susanna, l'uomo giusto di Sapienza 2 - mentre le letture del Vangelo di San Giovanni ci mostrano come la pressione sui capi del popolo stia aumentando, mentre si intensificano le domande sull'identità di Gesù.
La lettura del Vangelo di oggi termina in modo strano: “Poi ognuno andò a casa sua”. Sembra un dettaglio insignificante, come se si dicesse “poi andarono a casa per la cena”. C'è un contrasto tra l'ordinarietà di questo ritorno a casa e il significato di ciò di cui avevano parlato e discusso.
Una delle domande principali per ora è questa: dove si trova la casa di Gesù? Alcune profezie dicevano che sarebbe venuto da Betlemme, mentre altre sembravano indicare che sarebbe stato un Nazareno. I vangeli forniscono ragioni per credere che egli provenga da ciascuno di questi luoghi: Betlemme è la casa in cui è nato, Nazareth quella in cui è cresciuto.
Ma c'è un crescente contrasto tra questi sensi ordinari di “casa” - la comodità di sapere da dove vengono le persone ci dà il conforto di conoscere qualcosa della loro identità - e la sensazione che le vere origini di Gesù siano misteriose. Sono misteriose non solo nel senso che la ricerca storica non riuscirà a dimostrare le cose in un modo o nell'altro. Sono misteriose in un senso molto più profondo e trascendente. La vera casa di Gesù è quella che condivide con il Padre eterno. La vera origine di Gesù è il suo essere inviato dal Padre. Quando San Giovanni dice che “ognuno andò a casa sua”, nel caso di Gesù significa che andò al Padre. Per il momento lo fa in preghiera e la preghiera permea la sua vita: è sempre alla presenza del Padre. Nel corso della storia tornerà a casa del Padre nel mistero della sua morte, risurrezione e ascensione.
Gesù è sempre più un estraneo che il popolo e i suoi capi cercano di incastrare, per capire se sia o meno il messia, se sia il profeta che doveva venire. Gesù continua semplicemente il suo lavoro, che consiste nell'aprire le porte della sua casa a tutti coloro che diventeranno suoi discepoli. Ci sta preparando per un'ulteriore istruzione sulla presenza della Santissima Trinità nel cuore dei credenti. Se osserviamo i suoi comandamenti e viviamo secondo il suo modo di amare, allora Dio abiterà in noi e con noi. Dio condividerà la sua casa con noi, in modo che dove si trova il Figlio, quando tornerà a casa alla fine della sua giornata, ci saremo anche noi a condividere la gloria che era sua prima della creazione del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento