Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

venerdì 31 maggio 2024

Visitazione della Beata Vergine Maria

Letture: Sofonia 3:14-18a o Romani 12:9-16b; Isaia 12:2-6; Luca 1:39-56

Nella sua vita di San Tommaso d'Aquino, G.K.Chesterton afferma che Tommaso e San Francesco d'Assisi insieme hanno salvato l'Occidente dalla spiritualità, da quella che Chesterton chiama anche "la disperazione asiatica". Perché la disperazione? Si può vedere in una delle credenze più caratteristiche del pensiero religioso "orientale", la reincarnazione. Ciò significa che il significato, il senso della mia vita, di me, non è disponibile qui e ora, ma richiede altri tempi e luoghi, persone ed esperienze, forse molti altri. Ciò che ci è stato dato qui e ora non è sufficiente.

La fede cattolica, tuttavia, è una religione tanto fisica quanto spirituale. Si tratta di cose che sono accadute in e attraverso particolari corpi umani in luoghi particolari (come Betlemme Efrata) e in tempi particolari (come i giorni di Erode re di Giudea). La nostra fede riguarda il Verbo che si fa carne. È incentrata su un uomo nato da una donna, nato sotto la legge ebraica, per salvarci non attraverso la promessa di future incarnazioni dei nostri "spiriti", ma attraverso l'offerta del corpo di Gesù Cristo una volta per tutte.

Il suo ministero è rivolto ai poveri corpi umani, aprendo gli occhi perché vedano, curando le orecchie perché sentano e sciogliendo le lingue perché parlino. La visita di Elisabetta da parte di Maria è uno dei passaggi più fisici del Nuovo Testamento. Due donne incinte si incontrano e parlano di ciò che sta accadendo nel loro corpo. Il loro incontro riguarda le orecchie e le lingue, in particolare ciò che Elisabetta sente, crede e proclama. Quando il suono del tuo saluto giunse alle mie orecchie": l'espressione è ornata, forse inutilmente, ma attira l'attenzione sul suo ascolto, così come la nostra attenzione è attirata dal suo parlare: "proclamò a gran voce".

Si tratta di una predicazione e di un ascolto del Vangelo. La fede nasce in Elisabetta attraverso eventi fisici: un incontro, parole pronunciate, un bambino che scalcia, lo Spirito che opera attraverso queste cose. Il cantico di Elisabetta (Lc 1,42-45) anticipa quello di un'altra donna del Vangelo di Luca, altrettanto fisico: "felice il grembo che ti ha portato e le mammelle che hai succhiato", al quale Gesù rispose: "beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano" (Lc 11,27-28). Non disse: "Per favore, sii un po' meno esplicito davanti ai bambini", ma piuttosto: "Felici, beati quelli che ascoltano e praticano il Vangelo". È esattamente quello che aveva detto anche Elisabetta: "beata colei che ha creduto che la promessa fatta a lei dal Signore si sarebbe realizzata".

Come si può non solo credere alla Parola, ma portarla a compimento, non solo ascoltarla, ma metterla in pratica? Può essere solo nella vita che abbiamo - qui e ora, nelle relazioni, negli impegni e nelle esperienze che abbiamo qui e ora. Nella Lettera agli Ebrei leggiamo che a Gesù, venendo nel mondo, fu dato un corpo per poter compiere la volontà del Padre, come è scritto nel libro (Eb 10,5-7). La Parola di Dio che non torna vuota, ma che raggiunge il suo compimento, può farlo solo incarnandosi. Ecco perché la nostra fede è fisica. Non si concretizza più nei corpi di animali e piante che possiamo offrire per rappresentarci. È resa fisica dal corpo di Gesù Cristo offerto una volta per tutte (e dall'offerta di noi stessi, dei nostri corpi, in unione con lui).

La nostra non è quindi una religione spirituale quanto una religione fisica. È, oseremmo dire, una religione dell'amore libero nel corpo. Gesù dice: "Ecco, io sono venuto a fare la tua volontà nel corpo che mi hai preparato" e lo fa essendo l'essere umano che ama gli esseri umani e lo dimostra fisicamente. Con il dono del suo Spirito (l'amore del suo cuore) ci permette di partecipare a questa missione, ascoltando e credendo alla Parola, annunciandola e facendola - tutto nel corpo che siamo.

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