Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

sabato 11 maggio 2024

Pasqua, Sesta Settimana Sabato

 Letture: Atti 18:23-28; Salmo 46; Giovanni 16:23-28

Il sacramento della Confermazione ci rende cristiani maturi, adulti nella fede e nella sequela di Cristo. Significa che siamo sempre con il Padre che, nello Spirito del suo Figlio, rimane in noi. E significa che siamo sempre inviati dal Padre, come il Figlio fu inviato dal Padre e soffiò lo Spirito sui suoi discepoli perché anch'essi fossero inviati.

Tommaso d'Aquino scrive splendidamente di questo rimanere e procedere, procedere e rimanere, che caratterizza la relazione tra il Figlio e il Padre, e che caratterizza la relazione tra i discepoli e la Santa Trinità che è venuta ad abitare con noi e in noi. San Tommaso scrive del Verbo che è proceduto dal Padre senza lasciare la sua destra, Verbum supernum prodiens / nec Patris relinquens dexteram.

Allo stesso modo possiamo descrivere coloro che sono stati confermati nella fede. Sono stati conformati alla pienezza del mistero pasquale. Con il battesimo seguono Cristo nella sua morte e risurrezione, muoiono e risorgono in Lui. Con la confermazione seguono Cristo nel suo ritorno al Padre e nel suo invio dello Spirito sulla Chiesa, sono sempre con il Padre e sono sempre nel mondo per testimoniare ciò che hanno conosciuto.

Così, come cristiani maturi, siamo presi in questo movimento, in questa danza all'interno della Trinità, in cui il Padre, il Figlio e lo Spirito hanno attirato la creazione, tendendosi, aprendosi per riceverla, facendo posto alle creature nel loro cuore e nella loro casa. Dobbiamo diventare così, sempre pronti a riposare e a dimorare con il Padre nei momenti di preghiera e di contemplazione, sempre pronti ad alzarci e ad andare a servire chi ha bisogno delle nostre cure o della nostra attenzione.

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