Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

sabato 10 agosto 2024

San Lorenzo - 10 agosto

Letture: 2 Corinzi 9:6-10; Salmo 112; Giovanni 12:24-26

Nella sua poesia Little Gidding T.S. Eliot parla di "una condizione di completa semplicità (che non costa meno di tutto)". Mi viene in mente riflettendo sulle letture scelte per la festa di oggi, la festa di San Lorenzo, diacono e martire. L'espressione "Dio ama chi dona con gioia" si trova nella prima lettura di oggi, tratta dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinzi.

Pochi santi realizzano il significato di queste espressioni in modo così pieno e chiaro come San Lorenzo. È per questo che è sempre stato uno dei santi principali della Chiesa di Roma, spesso rappresentato nei mosaici e negli affreschi delle chiese romane, e la sua memoria è conservata ogni anno come festa nella Chiesa universale.

Diacono in primo luogo, Lorenzo era incaricato di amministrare la carità nella comunità di Roma. Come è noto, egli indicava agli aspiranti persecutori in cerca dei tesori della Chiesa che questi si trovavano nelle strade e nelle abitazioni della città in cui trascorreva i suoi giorni, che erano in realtà i poveri della città di cui era incaricato di occuparsi.

Lawrence comprende perfettamente l'insegnamento di Paolo in 2 Corinzi 8-9, secondo cui in un contesto cristiano l'elemosina e la condivisione dei beni devono essere pensate sempre in riferimento alla grazia. La grazia di Dio in Cristo è la generosità di Dio verso di noi, il modo in cui trasforma la nostra povertà con la sua ricchezza. Come seminiamo, così raccoglieremo, dice Paolo, più generosamente diamo e più generosamente riceveremo.

Il diacono Lorenzo è anche il martire Lorenzo. Come Santo Stefano, il primo martire cristiano e anch'egli diacono della Chiesa, Lorenzo ha dato cose, ha dato tempo, ha dato se stesso e alla fine ha dato la vita - per i suoi fratelli e sorelle. Nel suo caso il chicco di grano non fu sepolto nella terra, ma arrostito lentamente. Quella vita umana donata in questo mondo per amore e servizio, viene conservata nella vita eterna. Egli è uno degli esempi più eclatanti della "condizione di completa semplicità" che il seguace di Cristo è chiamato a vivere, così come la sua morte conferma che entrare in questa condizione non costa meno di tutto.

Con la sua vita di servizio e la sua morte per amore, Lorenzo conferma le parole di Gesù che ascoltiamo oggi: Chi ama la propria vita in questo mondo la perderà, chi invece perde la propria vita per causa mia la conserverà per la vita eterna". Con l'aiuto di San Lorenzo possiamo perseverare nel servire Cristo, specialmente nelle sue membra più povere. Che possiamo servire Cristo fino alla fine come Lui ci ha servito e amato fino alla fine.

Nessun commento:

Posta un commento