Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

martedì 11 giugno 2024

San Barnaba - 11 giugno

Letture: Atti 11:21b-26; 13:1-3; Salmo 98; Matteo 5:13-16

Gli apostoli sono inviati da Gesù come Gesù è stato inviato dal Padre. Allo stesso modo devono essere pastori come Gesù era ed è il Buon Pastore. Uno dei pastori di spicco della Chiesa primitiva, annoverato anche come apostolo, è Barnaba.

Barnaba appare per la prima volta negli Atti 4, dove si parla un po' del suo background: è un levita, proveniente da Cipro, chiamato Giuseppe ma soprannominato Barnaba dagli apostoli, un nome che significa "figlio dell'incoraggiamento". Più di una volta funge da mediatore tra Saulo diventato Paolo e la comunità cristiana, comprensibilmente sospettosa nei confronti del suo feroce persecutore di un tempo. All'inizio deve rassicurare la comunità di Damasco sulla legittimità della conversione di Paolo. Nella lettura di oggi lo vediamo lavorare di nuovo con Paolo, questa volta incoraggiandolo a tornare dall'esilio di Tarso per unirsi alla comunità di Antiochia.

Sembra un pastore che ha l'odore delle sue pecore, che si butta con Paolo nel suo primo grande viaggio missionario in cui insieme predicano e fondano chiese in tutta l'Asia Minore. Insieme testimoniano la chiamata dei Gentili e insieme sono incaricati di trasmettere le decisioni delle chiese l'uno all'altro.

Ma i due litigano. Succede spesso tra i pastori e alcuni dei loro collaboratori, tra pastore e pastore, tra settori della parrocchia e altri settori della parrocchia. Da un lato è rassicurante che anche coloro che furono chiamati per la prima volta cristiani, di fronte alle difficoltà di cui ogni carne è erede, fossero impotenti come lo siamo noi a volte.

Perché tante energie vengono spese per cercare di aiutare le persone a capirsi? Perché tante energie vengono impiegate per massaggiare gli ego feriti e per convincere le persone ad andare avanti, a cambiare o a lavorare di nuovo insieme? Perché non si riesce a lavorare insieme nella casa del Signore pur professando la stessa fede e aspirando alla stessa carità?

La maggior parte di noi riterrà che Barnaba fosse nel giusto quando discuteva con Paolo sul fatto di portare di nuovo con loro Giovanni Marco. Paolo sembra determinato e implacabile, troppo esigente per la maggior parte delle persone, ma forse era necessario per realizzare la vocazione ricevuta. Barnaba, invece, sembra una persona più pacifica, calma e incoraggiante, che riconcilia e aiuta.

Ringraziamo Dio per i buoni pastori come Barnaba, che consolano e incoraggiano, ma ringraziamo anche Dio per i profeti come Paolo, che provocano e stimolano. Alla fine questi doni contrastanti sono complementari all'interno dell'unico corpo del Signore.


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