Letture: Efesini 1,1-10; Salmo 98; Luca 11,47-54
Nel racconto di Luca, Gesù è invariabilmente più gentile di come viene presentato in Matteo o in Marco, sia nei confronti degli apostoli e dei discepoli sia nei confronti dei nemici di Gesù. Ma naturalmente il risultato finale è lo stesso: Gesù viene crocifisso. Il Vangelo di oggi contiene ammonimenti contro vari elementi delle autorità religiose, incisivi se non addirittura offensivi come quelli contro gli scribi e i farisei che troviamo in Matteo 23. E il risultato finale è lo stesso: Gesù viene crocifisso. Il risultato finale è lo stesso: sono sempre più arrabbiati con lui e con quello che dice di loro al popolo.
Qui sono descritti come “studiosi della legge” e “costruttori dei monumenti dei profeti”, ma sono gli stessi scribi e farisei che vedono che le critiche sono rivolte contro di loro e reagiscono di conseguenza. Gli studiosi della legge hanno tolto la chiave della conoscenza, non entrando loro stessi ma non permettendo a nessun altro di entrare. Un gruppo meno definito, coloro che costruiscono i monumenti dei profeti, sono quelli che sostengono i profeti finché sono morti, ma ogni volta che sorge un profeta vivente sono tra i primi ad assicurarsi che venga messo a tacere.
Gli insegnanti e le autorità religiose devono ascoltare attentamente queste parole ed esaminare i propri pensieri, parole, azioni e omissioni alla luce di esse. Proprio come tutti gli altri, e a maggior ragione, sono chiamati a pentirsi e a posizionarsi nel modo in cui Dio porta il regno della grazia. La sfida per loro è quella di rimanere aperti allo Spirito che soffia dove vuole e che non può essere confinato in particolari istituzioni o dottrine o pratiche. Eppure è lo stesso Spirito che stabilisce e anima le istituzioni, le dottrine e le pratiche in cui il rapporto con Dio viene vissuto, compreso e celebrato.
È troppo semplice stabilire qui una facile contrapposizione tra giudaismo e cristianesimo. È troppo facile anche creare una facile contrapposizione tra tipi istituzionali e tipi carismatici, o tra tipi sacerdotali e tipi profetici, tra radicali fedeli alla chiamata selvaggia del Vangelo e liberali che saranno sempre a portata di mano per ungere i corpi dei profeti morti e per seppellire gli apostoli martirizzati. Spesso il meglio che possiamo fare è vivere tra queste polarità, sforzandoci di tenere insieme le persone, che si completano a vicenda nei modi in cui testimoniano la verità di Dio.
Ma il mistero della volontà di Dio è che tutte le cose si riassumono in Cristo. È Cristo che è la ricapitolazione di tutte le cose. Non saremo noi a farlo, nonostante le nostre conquiste politiche o intellettuali. È Cristo che riunisce tutto, aprendo la porta della conoscenza e rivelando la gloria della grazia di Dio. Non ci riusciremo, nonostante le nostre strutture istituzionali, le nostre grandi strategie o le nostre buone intenzioni.
Quando il sangue di questo profeta viene versato e il sangue di questo apostolo viene versato, è il momento della redenzione del mondo. Non è solo un altro profeta martirizzato nella linea che va da Abele a Zaccaria. Questo corpo morto non deve essere contenuto in una tomba qualsiasi, per essere onorato una volta all'anno da coloro che pretendono di essere i suoi eredi. Poiché è stato portato al trono della grazia, questo sangue scorre per sempre, redimendo e portando il perdono. Il potere di questo Sangue squarcia la cortina del Tempio e apre la strada a una nuova conoscenza e a una nuova vita. Questo è il Sangue che stabilisce l'unità tra i perseguitati e coloro che li hanno uccisi. Questo è il Sangue che guarisce le ferite del mondo, perdona i peccati del mondo e dona la grazia al mondo.
La predicazione di questa verità e la testimonianza di questa grazia continuano a suscitare rifiuto e persecuzione. Quella predicazione e quella testimonianza continuano a chiamarci a pentirci e a cambiare, a posizionarci nel modo in cui Dio porta il regno della grazia. E questo, a quanto pare, sarà sempre una sorta di minaccia per noi, un sovvertimento del nostro benessere, una relativizzazione delle nostre conquiste, una critica alle nostre migliori intenzioni, cambiamenti nel nostro modo di vivere. Solo lo Spirito, che ha parlato attraverso i profeti, ci manterrà su questa strada di pentimento, pronti a imparare e a cambiare di nuovo, lo Spirito che testimonia con l'acqua e il sangue le ricchezze della grazia di Dio.
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