Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

martedì 10 giugno 2025

San Barnaba - 11 giugno

Letture: Atti 11,21b-26; 13,1-3; Salmo 98; Matteo 10,7-13

Gli apostoli sono inviati da Gesù proprio come Gesù è stato inviato dal Padre. Allo stesso modo, essi devono essere pastori come Gesù era ed è il Buon Pastore. Uno dei pastori più illustri della Chiesa primitiva, considerato anche un apostolo, è Barnaba.

Barnaba appare per la prima volta in Atti 4, dove apprendiamo qualcosa della sua origine: è un levita, originario di Cipro, di nome Giuseppe, ma soprannominato Barnaba dagli apostoli, nome che significa “figlio dell'esortazione”. Più di una volta funge da mediatore tra Saulo, poi diventato Paolo, e la comunità cristiana che nutre comprensibili sospetti nei confronti del suo feroce persecutore. All'inizio deve rassicurare la comunità di Damasco sulla legittimità della conversione di Paolo. Nella lettura di oggi lo vediamo lavorare di nuovo con Paolo, questa volta incoraggiandolo a tornare dall'esilio a Tarso per unirsi alla comunità di Antiochia.

Sembra un pastore che ha l'odore delle sue pecore addosso, che si unisce a Paolo nel suo primo grande viaggio missionario, durante il quale insieme predicano e fondano chiese in tutta l'Asia Minore. Insieme testimoniano la chiamata dei Gentili e insieme sono incaricati di trasmettere le decisioni delle chiese l'una all'altra.

Ma poi litigano. Succede spesso tra pastori e alcuni dei loro fedeli, tra pastori e pastori, tra gruppi di parrocchiani e altri gruppi della stessa parrocchia. Da un lato è rassicurante che anche coloro che per primi furono chiamati cristiani, di fronte alle difficoltà che tutti devono affrontare, fossero impotenti come lo siamo noi a volte.

Perché si spende tanta energia per cercare di aiutare le persone a capirsi? Perché si spende tanta energia per lenire gli ego feriti e per convincere le persone ad andare avanti, a cambiare o a lavorare di nuovo insieme? Perché le persone non riescono a lavorare insieme nella casa del Signore anche se professano la stessa fede e aspirano alla stessa carità?

La maggior parte di noi penserà che Barnaba aveva ragione nella sua discussione con Paolo sul fatto di riprendere con loro Giovanni Marco. Paolo sembra determinato e implacabile, troppo esigente per la maggior parte delle persone, ma forse era necessario che egli adempisse alla vocazione che aveva ricevuto. Barnaba, invece, sembra una persona più pacifica, calma e incoraggiante, che riconcilia e aiuta.

Ringraziamo Dio per i buoni pastori come Barnaba che consolano e incoraggiano, ma ringraziamo anche Dio per i profeti provocatori come Paolo che stimolano e spronano. Alla fine, questi doni contrastanti sono complementari all'interno dell'unico corpo del Signore.

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