Letture: Siracide 6,5-17; Salmo 119; Marco 10,1-12
La prima lettura di oggi è una delle più belle celebrazioni dell'amicizia nella Bibbia. Un amico fedele è un rifugio sicuro, un tesoro, al di là del prezzo, una medicina che salva la vita. Aristotele dice che nessuno può vivere senza amici e Tommaso d'Aquino sa che uno dei migliori rimedi per la depressione è parlare con un amico.
Il salmo è una celebrazione della legge di Dio che, venendo dopo questa prigionia dell'amicizia, possiamo intendere come Dio che definisce per i suoi amici i termini dell'amicizia che vuole avere con loro. Potremmo pensare che l'amicizia debba essere incondizionata e non contrattuale, ma sappiamo tutti, e anche la prima lettura ne parla, che l'amicizia ha bisogno di essere coltivata, di essere reciproca e di rispettare sempre il terreno comune condiviso tra gli amici.
Come tutte le realtà umane, l'amicizia sarà messa alla prova dalle cose che accadono nel corso della vita. La sua sopravvivenza non è garantita ed è per questo che, finché dura, l'amicizia è una grande grazia, un dono di Dio.
Nessuna amicizia ha bisogno di queste cose più del matrimonio, perché è la forma più alta di amicizia che si trova tra gli esseri umani. Ecco perché, tra tutte le relazioni d'amore, di amicizia e di compagnia che sperimentiamo, è il matrimonio che serve meglio come immagine dell'amicizia di Dio verso il suo popolo, dell'amicizia di Cristo con il suo corpo, la Chiesa, la comunità dei suoi discepoli. È per questo che il matrimonio è un sacramento della Chiesa.
L'amico che è un tesoro e una medicina che salva la vita è quello fedele. Questo significa perseverare nel bene e nel male, restare con l'amico a prescindere da ciò che accade. Ancora una volta richiede la reciprocità, che il mio amico sia pronto a impegnarsi con me nel fare ciò che è necessario per mantenere viva la nostra amicizia: prendere iniziative, essere paziente, ascoltare bene, rivisitare spesso il terreno comune su cui l'amicizia è costruita.
E nessun terreno di amicizia è migliore dell'amore condiviso per Cristo. Uno dei grandi teologi dell'amicizia, Aelredo di Rievaulx, dice che in un'amicizia fedele sono sempre in tre: i due amici e Cristo che li tiene uniti. Così anche per il matrimonio, come per ogni amicizia duratura.
Preghiamo oggi per i nostri amici e ringraziamo Dio per le amicizie fedeli che ci ha dato. Ricordiamo gli amici che si sono allontanati o dai quali ci siamo allontanati, ringraziando Dio per ciò che un tempo significavamo l'uno per l'altro e pregando per la loro salute e la loro felicità.