Letture: Siracide 5,1-8; Salmo 1; Marco 9,41-50
La virtù della speranza è messa in evidenza in questo Anno Santo per il quale Papa Francesco ha scelto il tema “Pellegrini della speranza”. La vita è un viaggio verso una meta per la quale speriamo. La meta si raggiunge con l'aiuto di colui per il quale si spera. Sperare in Dio da parte di Dio” è una sintesi chiara di questa virtù teologica.
Ci sono due modi per abbandonare la speranza. Uno è la disperazione, che significa rinunciare alla speranza. Sentimenti di disperazione, di impotenza, di depressione, di tristezza, di mancanza di senso, di sentirsi perduti - non sono il vero e proprio vizio della disperazione che, come tutti i peccati, richiede una scelta consapevole e intenzionale. Anche il suicidio, immagino, esprime una sorta di speranza sbagliata che le cose, dopo, andranno meglio di prima.
Come “pellegrini della speranza” siamo chiamati a essere testimoni di speranza, pronti a sostenere al meglio coloro che stanno vivendo questo tipo di oscurità e di angoscia.
Il vizio opposto alla disperazione è la presunzione e le letture della Messa di oggi ci mettono in guardia soprattutto da questo. La nostra ricchezza o il nostro potere non sono sufficienti per fare affidamento, dice la prima lettura, e anche un certo modo di confidare in Dio può essere presuntuoso. La sua misericordia è reale e infinita, certo, ma anche i nostri peccati sono gravi e la nostra speranza non può significare trascurare la loro gravità e le loro conseguenze. Non ritardate la vostra conversione al Signore”, dice la lettura, non solo per scuotere il dito, ma perché possiamo iniziare a vivere la nostra vita nel modo più sano e fruttuoso possibile.
Lo stesso vale per la lettura del Vangelo. Un calice d'acqua dato nel nome di Cristo è sufficiente per assicurarci la salvezza. Ma questa gentilezza deve essere accompagnata da una conversione alla vita giusta, determinata e radicale. Tutto ciò che nella nostra vita ci ostacola nel cammino verso la meta deve essere eliminato: mano, piede, occhio, non importa. Siamo sale, dice Gesù, e dobbiamo sforzarci di mantenere la nostra “salinità”.
Il dono o la virtù della speranza ci permette di camminare stabilmente tra le due tentazioni della disperazione e della presunzione. Ci dà la libertà di vivere con gioia e fiducia, perché Dio è buono ed è fedele alle sue promesse. Allo stesso tempo, ci rafforza per vivere in modo intenzionale e serio. L'amore di Dio ci salda con il fuoco, dice Gesù, ci purifica, ci guarisce, ci rafforza e ci preserva nel cammino.
Nessun commento:
Posta un commento