Letture: Genesi 2,18-25; Salmo 128; Marco 7,24-30
C'è un altro tipo di nudità che porta la donna del Vangelo oltre la vergogna. È così che viene descritta la condizione originaria dell'uomo e della donna nella prima lettura: una nudità in cui non c'è vergogna. Oltre alla loro nudità fisica, così spesso rappresentata nell'arte, Adamo ed Eva sarebbero stati, presumibilmente, anche aperti e trasparenti nei loro rapporti reciproci, franchi e onesti. L'unica possibilità che abbiamo di vederla - purtroppo - è la loro collaborazione nella disobbedienza.
Ma la donna sirofenicia del Vangelo è costretta a un altro tipo di nudità senza vergogna nell'avvicinarsi a Gesù. Ciò che la spinge a farlo è il bisogno di sua figlia. Lo vediamo spesso nelle lunghezze a cui soprattutto le madri, e talvolta anche i padri, sono disposti a spingersi per difendere i propri figli o per cercare di ottenere cure mediche o di altro tipo per i propri figli. È la forza feroce dell'amore, di cui parla il Cantico dei Cantici 8,6: amore forte come la morte, passione feroce come la tomba.
Se deve presentarsi cruda ed esposta, aperta al ridicolo e al rifiuto, lo farà. E lo fa, perseverando anche attraverso la strana risposta di Gesù. Era nuda, per conto della figlia, e non si vergognava. Ovunque una persona si trovi spinta da un grande amore, sarà così.
In questo modo lei diventa un segno che indica Gesù stesso, la sua nudità sulla croce. Egli è spinto da un grande amore per coloro che gli sono stati affidati dal Padre, un amore forte come la morte, una passione feroce come la tomba In queste situazioni non c'è tempo per il falso pudore, ma solo per una comunicazione e un'azione aperta e trasparente.
Lo scrittore spirituale irlandese Eugene Boylan definisce Gesù il nostro “tremendo amante”. E lo è, senza vergogna sulla croce mentre vince il peccato, il male e la morte. Altri hanno cercato di imporgli un altro tipo di vergogna, ma nella sua nudità egli restaura il paradiso e stabilisce la promessa di un ritorno all'innocenza perduta. Vediamo questo potere operare già nell'amore feroce e appassionato della madre per la figlia. La spinge a presentarsi nel modo in cui ha fatto: si è resa completamente vulnerabile, ma non si è vergognata. Più tardi anche lui si renderà completamente vulnerabile e non si vergognerà.
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