Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

venerdì 3 ottobre 2025

Settimana 26 venerdi (Anno 1)

Letture: Baruch 1,15-22; Salmo 79; Luca 10,13-16

Quest'estate, nel 2025, ho preparato alcune riflessioni per il ritiro spirituale sul versetto del Salmo 94 (95), che è il versetto dell'Alleluia prima del Vangelo di oggi: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori». Poiché oggi è il penultimo giorno dell'intera serie di ritiri tenuti quest'estate, la comparsa di questo versetto, sul quale ho offerto meditazioni per alcuni mesi, sembra un «cenno dall'alto», una sorta di benedizione o approvazione di ciò che io e le varie comunità con cui ho lavorato abbiamo fatto.

Per ascoltare la voce del Signore è necessario un cuore aperto e «morbido», pronto a ricevere e ad imparare. La parola di Dio può essere colta attraverso vari canali se abbiamo un cuore pronto ad ascoltare. Attraverso il creato e i profeti, negli eventi della storia di Israele e nella sua letteratura sapienziale, nell'insegnamento, nelle azioni e soprattutto nel mistero pasquale di Cristo. E Cristo ci indica ulteriori direzioni, verso il prossimo che mi parla di Dio in un modo o nell'altro, persino verso i miei nemici, verso la Chiesa nella sua predicazione e nella sua vita sacramentale.

Sono tentato di dire che Dio ci sta gridando, o almeno, nonostante ciò che spesso sembra la sua assenza e il suo silenzio, ci sono molti modi per ascoltare la voce di Dio se ci "sintonizziamo" nel modo giusto.

Il cuore a volte si indurisce per ragioni molto comprensibili - paura, dolore, tradimento - ma a volte per ragioni che non sono così buone - noia o egocentrismo, persino indifferenza e crudeltà. Sappiamo che dobbiamo essere compassionevoli come il nostro Padre celeste è compassionevole, ma sappiamo anche che abbiamo bisogno che l'amore di Dio si riversi nei nostri cuori se vogliamo che quelli che rimangono di pietra siano sostituiti da cuori umani. Abbiamo bisogno che Dio prepari il terreno fertile per ricevere il seme della Parola di Dio e portare frutto.

Ascoltare veramente la voce del Signore significa vivere nella nostra vita ciò che ascoltiamo, costruendo la nostra casa sulla roccia in questo modo, non ascoltando e poi dimenticando, ma mettendolo attivamente in pratica. Nei momenti di pentimento e di rinnovamento, come nella prima lettura di Baruch, lamenteremo il fatto di non aver ascoltato bene la voce di Dio. E la lettura del Vangelo ci ricorda che non dobbiamo essere solo ascoltatori e spettatori, ma anche oratori e testimoni, perché Dio parla anche attraverso di noi mentre cerchiamo di rimanere con Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme.

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