Letture: Giona 1,1-2-1, 11; Giona 2,3-5, 8; Luca 10,25-37
Un segno distintivo di un profeta autentico è che egli o ella sarà riluttante ad assumere l'incarico. Lo vediamo, ad esempio, con Isaia, Geremia e Amos. Lo vediamo in modo ancora più drammatico con Giona, nella prima lettura di oggi. Egli fugge immediatamente nella direzione opposta, anche se il Signore farà di lui ciò che vuole e alla fine lo porterà a Ninive. I veri profeti capivano che il compito era impegnativo, non era una vocazione facile da intraprendere e comportava probabilmente un grande costo personale. Da qui la loro riluttanza. Quindi, se incontrate qualcuno che è troppo desideroso di diventare profeta, un portatore della Parola di Dio agli altri, siate sospettosi e state attenti.
Il "segno di Giona" nel Vangelo di Luca è la rapidità con cui il popolo di Ninive si pente quando lui finalmente arriva lì e lo invita al pentimento. Tutto il dramma ha preceduto quel momento, nella lotta di Giona per evitarlo, il che aggiunge umorismo alla storia e al suo stesso smarrimento. Povero Giona! È come se il Signore stesse giocando con lui, anche se per un buon fine, per la sua formazione nella saggezza e la salvezza del popolo di Ninive.
La lettura del Vangelo illustra il fatto che Gesù, dopo aver posto molte domande agli altri, raramente rispondeva direttamente alle domande che gli venivano poste. Di solito lo faceva con una parabola - molto spesso una sorta di gioco o di trucco - o con una sua domanda. Entrambe le cose accadono qui.
Alla domanda del dottore della legge "chi è il mio prossimo?", egli risponde con la parabola del Buon Samaritano. Ma la conclude ribaltando la domanda del dottore della legge: «Chi dei tre che hanno visto l'uomo sulla strada era suo prossimo?». In questo modo ribalta la domanda sul dottore della legge, trasformandola da semplice questione filosofica o sociologica in una questione morale e spirituale che riguarda direttamente la pratica del dottore della legge.
«Sei tu un prossimo?» è in effetti la domanda alla fine dell'incontro. «Tu sai chiaramente cosa comporta: va' e fa' lo stesso». Come Giona, potremmo cercare di fuggire dalle implicazioni di questo e spesso ci allontaniamo. Ma questo ci seguirà sempre e, con la grazia di Dio, determinerà il nostro modo di vivere, almeno di tanto in tanto.
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