17-23 Dicembre - Avvento, Parte Seconda
Entriamo nella seconda e ultima parte del tempo di Avvento, la settimana prima di Natale. La liturgia cambia in maniera significativa ed è ora focalizzata completamente sul Messia, sulle profezie su di lui nell’Antico Testamento, e sui racconti del suo concepimento e della sua nascita nel Nuovo Testamento.
Da domani, 17 dicembre, e fino al 23 dicembre, la Chiesa canta le sette grandi Antifone O, antichi canti che prendono in considerazione la venuta del Messia come Sapienza, Potente, Radice di Iesse, Chiave di Davide, Astro che Sorge, Re delle Nazioni, e Dio Con noi. Queste antifone sono utilizzate nel Vespro durante la prossima settimana, in un crescendo di attesa e di preghiera che culmina nella grande gioia del Natale.
Ciò che segue è stato scritto da fr. Columba Ryan OP (1916-2009) e pubblicato da lui nel bollettino della parrocchia di San Domenico, a Londra, nell’Avvento 1997. Ho modificato leggermente e aggiunto alcune frasi.
Dal 17 al 23 dicembre si usano alcune Antifone molto antiche sia nella liturgia Cattolica Romana che in quella Anglicana. Nessuno sa chi le ha scritte, ma erano già in uso nell'VIII secolo. Perciò sono state sulle labbra dei cristiani per almeno milleduecento anni. Sono state adattate in modo da formare i versi del popolare inno di Avvento ‘Vieni, vieni Emmanuele!’ (puoi ascoltarlo qua nella versione inglese, e qua nella versione latina).
Un’ 'antifona' significava semplicemente qualcosa che fosse cantato alternativamente da due cori e, nella nostra liturgia occidentale, la parola spesso era riferita alle frasi che si ripetevano prima dei Salmi e del Cantico al fine di far emergere lo spirito del tempo. Queste Grandi Antifone, note anche come Antifone O, si trovano prima e dopo il cantico del Magnificat nella Preghiera della Sera. Esse descrivono colui che stiamo aspettando e mettono in evidenza il desiderio di cui dovremmo essere colmi negli ultimi giorni dell'Avvento.
Prendiamole in considerazione una per una.
17 dicembre O Sapienza [Sapientia], che esci dalla bocca dell'Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza. Vieni, insegnaci la via della saggezza.
Ogni antifona inizia rivolgendosi al Messia atteso con un titolo dell’Antico Testamento - in questa antifona la misteriosa Sapienza personificata nel Libro della Sapienza, capitoli 6-9. Ogni antifona poi sviluppa quel titolo, in questo caso utilizzando Sapienza 8,1, 'Essa si estende da un confine all'altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa'. E ogni antifona si conclude con un invito, sempre più urgente man mano che la settimana va avanti, a venire e mantenere la promessa di quel particolare titolo messianico, qui 'Vieni a insegnarci la via della saggezza'.
18 dicembre O Adonai guida della casa d'Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco di fiamma del roveto e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente.
'Adonai', una parola curiosa coniata nella Bibbia ebraica, è una sorta di rima in gergo per evitare di dover pronunciare il nome ineffabile di Dio. Questa invocazione viene da Esodo 6,13, dove Dio parlò a Mosè ordinandogli di guidare il popolo fuori dall'Egitto, dopo essere apparso a lui nel roveto ardente (Esodo 3), e avergli dato la legge sul monte Sinai (Esodo 19). L'invito è già più urgente: 'Vieni, salvaci con braccio potente'.
19 dicembre O radice di Iesse [Radix Jesse], che ti innalzi come segno per i popoli, tacciono davanti a te i re della terra, e le nazioni t'invocano: vieni a liberarci, non tardare.
Questo titolo messianico viene da Isaia 11,10. La radice, o stirpe, di Iesse è David, il figlio di Iesse. E il silenzio imbarazzato dei re nemici è descritto qui come in Isaia 47,4. L'antifona si conclude con l'appello: "Vieni a liberarci, non tardare '.
20 dicembre O Chiave di David [Clavis David], scettro della casa d'Israele, che apri e nessuno può chiudere, chiudi e nessuno può aprire: vieni, libera l'uomo prigioniero che giace nelle tenebre e nell'ombra di morte.
Chiave di Davide e Scettro di Israele sono tratti da Apocalisse 3,7, 'il Verace, Colui che ha la chiave di Davide:
quando egli apre nessuno chiude' ecc., che echeggia Isaia 22,22. Ora l'invito a venire viene, come anche nella prossima antifona, da coloro che disperatamente giacciono nelle tenebre.
21 dicembre O Astro che Sorgi [Oriens], splendore della luce eterna, sole di giustizia: vieni, illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.
L’Astro che sorge è un altro titolo messianico, questa volta da Zaccaria 6,12 (in traduzioni più antiche) e ancora una volta l'invito si riferisce alle tenebre e alla luce: vieni e illumina.
22 dicembre O Re [Rex] atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno: vieni e salva l'uomo che hai formato dalla terra.
Il titolo è ora del profeta Aggeo 2,8 (ancora una volta nelle traduzioni più antiche). C'è un riferimento anche alla chiave o pietra d’angolo, un'immagine dall’Antico Testamento che è stata di grande importanza per la prima predicazione della risurrezione di Gesù: la pietra scartata dai costruttori è diventata la chiave o pietra angolare. Ed è dalla morte che egli è risorto ed è diventato il re di una razza formata dalla terra ma elevata, con la sua potenza, per un regno eterno.
23 dicembre O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli. Vieni a salvarci; o Signore nostro Dio.
Questo è il più noto dei titoli messianici. Viene da un brano familiare, Isaia 7,14, che promette la nascita di un figlio, la continuazione della casa di Davide, un bambino che sarà chiamato Emmanuele, che significa 'Dio con noi'. La serie si chiude con la grande preghiera vieni a salvarci, o Signore nostro Dio, che dice tutto su ciò che è il tempo di Avvento.
Nelle celebrazioni solenni dei Vespri, in questi giorni, queste Antifone sono cantate con arrangiamenti musicali particolari e antichi. Mentre venivano cantati, si suonava la grande campana della chiesa.
Un acrostico medievale formato dalla prima lettera di ogni titolo in latino, preso in ordine inverso, ha costituito la piccola frase latina ERO CRAS, che significa 'verrò domani'.
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