Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

mercoledì 18 dicembre 2024

AVVENTO - 18 DICEMBRE

Letture: Geremia 23:5-8; Salmo 71; Matteo 1:18-24

Un fratello minore andò a parlare con un fratello maggiore. “Abba Charles”, gli disse, ”come faccio a tirare i fili della mia vita? Sono coinvolto in molte cose e sembra che il mio servizio al Signore e al suo popolo richieda che io sia, come Marta, occupato in molte cose. Anche all'interno la mia vita si sente solitamente frammentata, incompleta, incompiuta. Come faccio a mettere tutto insieme, a vedere quale modello sta creando la mia vita?”.

Il fratello maggiore rispose: “Fratello Vito, non è compito tuo mettere insieme i fili della tua vita. Questo è compito di Dio e Dio ti mostrerà un giorno il disegno che la tua vita sta creando. Per ora devi fare quello che ti viene richiesto, cercare la volontà del Signore in ogni situazione e circostanza, rispondere ai bisogni delle persone che vengono a chiederti aiuto. Non è vostro compito preoccuparvi di cosa significhi tutto questo, di quale sia lo schema generale”.

L'episodio mi viene in mente sentendo il nome che Geremia dà a Dio nella prima lettura di oggi: “Il Signore, la nostra integrità”. Altre traduzioni sono “Il Signore è la nostra giustizia” o “Il Signore è la nostra giustizia”. La prima traduzione si adatta meglio alla storia di Abba Charles e di Fra Vito. Non dobbiamo cercare in noi stessi l'integrità, la giustificazione o la giustizia finale della nostra vita. È qualcosa che Dio sta plasmando. Siamo, come dice San Paolo, un'opera d'arte di Dio (Efesini 2:10). Il nostro compito è cercare ciò che è vero e fare ciò che è buono, servire la giustizia e mostrare gentilezza, in ogni momento di ogni giorno. In un altro testo Paolo avverte i Corinzi di non emettere giudizi prematuri (1 Corinzi 4:5), ma di lasciare il giudizio al Signore. Lasciate la giustificazione della vostra vita a Dio, nel quale troviamo la nostra integrità.

L'episodio di Abba Charles e Fra Vito mi torna in mente anche perché oggi, per la prima volta in questo Avvento, incontriamo un altro dei suoi personaggi più importanti, Giuseppe, lo sposo di Maria e il padre umano di Gesù. Giuseppe viene descritto come un uomo d'onore, un uomo retto, un uomo giusto. Sembra essere naturalmente buono e affidabile. Ma parte di questa bontà è l'apertura alle ispirazioni dello Spirito Santo, alla guida di Dio nelle circostanze della sua vita. Come il suo omonimo nel Libro della Genesi, questo Giuseppe è un sognatore. Si fida di ciò che gli viene rivelato dall'angelo del Signore che gli viene incontro in sogno.

Il sonno, forse il sogno, è una via ben nota per la rivelazione, l'intuizione, la comprensione più profonda. Si parla di dormire sulle cose prima di prendere decisioni in merito. Il salmista la mette in modo più bello, dicendo che il Signore riversa doni sui suoi amati mentre dormono (Salmo 127). Giuseppe è aperto a ricevere nuova luce su ciò che sta accadendo. È pronto a fidarsi dell'integrità più ampia e profonda del Signore, il cui angelo lo visita. È un uomo di maturità spirituale, pronto quindi a entrare nel paradosso e nel mistero. Possiamo dire che anche per Giuseppe la sua integrità, la sua giustizia, non è solo la bontà naturale del suo carattere, ma l'opera che Dio sta compiendo in lui e attraverso di lui. Il modello della sua vita, il suo significato nel piano di Dio, si rivela non perché Giuseppe stesso lo veda, ma perché è pronto a permettere al Signore di condurlo in esso.

Giuseppe che si sveglia e porta Maria a casa sua riecheggia il momento in cui Adamo si sveglia e riconosce Eva come “osso del suo osso e carne della sua carne”. Il momento della nuova creazione è arrivato e i suoi progenitori, sotto la guida di Dio, sono una donna umile e un uomo buono della Palestina. Ognuno di loro confida nel Dio delle sorprese. Dio è sempre creativo e sempre libero, e conduce i suoi servi verso una maggiore integrità, rettitudine e giustizia, a volte lungo strade inaspettate. Per Maria e Giuseppe ha significato l'integrità sorprendente e straordinaria data loro come genitori di Gesù, il Messia.

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