Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

venerdì 6 dicembre 2024

AVVENTO PRIMA SETTIMANA - VENERDI

 Letture: Isaia 29:17-24; Salmo 26; Matteo 9:27-31

Naturalmente si parlava di lui in tutta la campagna. Come poteva essere altrimenti? Ero cieco e ora vedo: Devo condividere questa straordinaria buona notizia.

Permettere ai ciechi di vedere è l'opera del Messia più frequentemente menzionata nei testi che prevedono la sua venuta. Il brano di Isaia 29, che è la prima lettura di oggi, è uno di questi testi: i sordi udranno, i ciechi vedranno, nel giorno che sta per venire, in un tempo molto breve. Gli spiriti erranti impareranno la saggezza, dice, un altro tipo di visione, e i mormoratori accetteranno l'istruzione, un altro tipo di udito.

La frase più sconcertante delle letture di oggi è il severo avvertimento di Gesù ai ciechi ormai guariti: “Fate attenzione che nessuno lo venga a sapere”. Vengono offerte varie spiegazioni. Sembra contraddire le promesse di Isaia, secondo cui in quel giorno saranno offerte anche la sapienza e l'istruzione.

Il detto di Gesù è una sorta di koan, un enigma religioso. Sta forse dicendo che trasmettere questo su di lui non aiuterà la gente a vederlo con precisione? Sta dicendo che la situazione politica consiglia cautela sulla sua missione e sulla sua identità? È che non è il momento giusto per una rivelazione più completa di chi è? Fa parte del dramma del Vangelo, come in un romanzo o in un'opera teatrale, lasciare che la sua identità venga rivelata lentamente?

Gli studiosi offrono queste possibilità, ma nessuno lo sa veramente. Perciò possiamo prendere con noi il suo avvertimento e lasciarlo scorrere nella nostra mente, per vedere cosa produce con il passare del giorno. Voi e io siamo arrivati a vedere quando prima eravamo ciechi. Siamo usciti dall'ombra e dalle tenebre. Ma non ditelo a nessuno. Perché no? Perché dobbiamo imparare anche la luce in cui Gesù e le sue opere devono essere visti, non una luce qualsiasi (ehi, ci vedo!), ma la luce della risurrezione (mio Signore e mio Dio!). E per questo dobbiamo aspettare.

Da qui il consiglio di non dirlo ora: la guarigione della cecità fisica è un segno, ma non è nemmeno la metà della storia!

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