Letture: 2 Re 5,1-15; Salmo 42; Luca 4,24-30
L'idea di questa omelia mi è stata data da uno dei fratelli cooperatori domenicani. Un tempo chiamati fratelli laici, i cooperatori sono domenicani chiamati a servire la nostra missione di predicazione come membri laici professi solenni dell'Ordine. Si tratta di una vocazione distinta da quella del sacerdote domenicano, anche se le due vocazioni sono intimamente connesse. I frati proteggono la nostra vita religiosa, ci ricordano che non siamo solo sacerdoti e, in molti casi, hanno relazioni con le persone molto più utili di quelle che alcuni sacerdoti riescono a stabilire. Ho incontrato uno dei nostri confratelli qualche tempo fa e, chiacchierando di questo e di quello, mi ha aperto gli occhi sulle cose della prima lettura di oggi.
Ci sono persone “importanti” nella storia, alcune di cui conosciamo i nomi, Naaman ed Eliseo, e alcune di cui conosciamo i titoli, il re di Aram e il re di Israele. Ma l'azione si svolge grazie agli interventi cruciali di una serie di persone anonime: la serva che parlò alla moglie di Naaman del profeta in Samaria, i messaggeri che portarono le informazioni sulla guarigione da Eliseo a Naaman e i servi che massaggiarono l'ego di Naaman e mitigarono il suo orgoglio dicendo “se il profeta ti avesse chiesto di fare qualcosa di difficile, non l'avresti fatto?”.
Il fratello che parlava con me di questa storia non aveva bisogno di spiegarlo: oltre agli attori noti e pubblici di questi eventi, c'erano i “cooperatori”, le persone di cui non si ricorda il nome ma senza il cui servizio l'evento non sarebbe mai accaduto. Sappiamo che la vita è così ovunque. Ci sono persone il cui nome diventa noto e altre la cui vita rimane nascosta. Nell'ultimo giorno ci saranno rivelazioni sorprendenti, perché non vedremo solo Maria e gli altri santi già riconosciuti dalla Chiesa, ma un'enorme schiera di persone anonime la cui preghiera e il cui amore per gli altri, eroici e straordinariamente generosi, saranno resi noti a tutta la Chiesa.
Nel frattempo è salutare per noi ricordare i “cooperatori” che ci hanno aiutato in tutti i modi nel corso della nostra vita, ricordarli con gratitudine e ringraziare Dio per il loro aiuto, pregare per loro e per loro, affinché continuino ad aiutarci nel nostro cammino verso Dio.
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