Letture: 2 Samuele 7:4-5a, 12-14a, 16; Salmo 89; Romani 4:13, 16-18, 22; Matteo 1:16, 18-21, 24a
Giuseppe era un uomo giusto o retto: questo è un alto elogio nella Bibbia e lo colloca tra i più grandi patriarchi, profeti e re. Lo pone al primo posto nella compagnia di Abramo, la cui fede gli fu riconosciuta come giustizia. La fede di Abramo consisteva nello sperare contro la speranza. Egli confidava in Dio come Colui che dà vita ai morti e chiama all'esistenza ciò che non esiste. Rivelazioni soprannaturali portarono Abramo a lasciare tutto ciò che era familiare e a viaggiare oltre i confini della sua patria. Rivelazioni soprannaturali hanno portato Giuseppe a sposare Maria e a prendersi cura di suo figlio come se fosse suo, condividendo con loro le pericolose esperienze dei primi anni di vita di Gesù.
La promessa ad Abramo, trasmessa non per discendenza fisica ma per affinità spirituale, è data a coloro che credono che con Dio tutto è possibile, con Dio nulla è impossibile. Giuseppe, chiaramente, appartiene a coloro che credono in questo modo.
Giuseppe è grande proprio come uomo, non solo come essere umano. Il suo ruolo nella storia della nostra salvezza è quello di essere il marito di Maria e il padre di Gesù, cose che solo un uomo può fare. È il protettore di sua moglie e di suo figlio, incaricato dal Padre Eterno di tenerli al sicuro e di fornire loro una casa in cui possano prosperare. In quella casa Maria ha la serenità per meditare nel suo cuore tutto ciò che le viene rivelato sul Bambino. Ha la sicurezza del rispetto di Giuseppe per la sua castità, il modo unico in cui era la Sposa dello Spirito e la Madre di Dio. In quella casa stabilita da Giuseppe, Gesù ha un luogo sicuro in cui crescere in saggezza e in forza. Chissà quale riflesso del Padre Eterno ha visto nei tratti e nel carattere di Giuseppe.
Possiamo dire allora che Giuseppe è stato grande per aver fatto bene le cose ordinarie che gli uomini sono chiamati a fare, e per averle fatte per le due creature umane che Dio ama sopra ogni altra cosa. Umberto Eco termina uno dei suoi romanzi con l'eroe della storia che decide che il senso della vita si trova nell'“amare una donna e avere un figlio”. Giuseppe vive questa vocazione fino in fondo, e la vive nelle circostanze più straordinarie. Con Chesterton, e sviluppando le tradizioni precedenti sul suo ruolo, possiamo parlare di Giuseppe come il più grande dei cavalieri, la perfetta realizzazione degli ideali cavallereschi medievali. Questi ideali includevano il rispetto per le donne, la cura per i deboli, la forza nel proteggere i vulnerabili, il coraggio nel combattere per ciò che è giusto.
Così come Maria viene affidata ai discepoli per essere la loro Madre, la Chiesa è giunta a considerare Giuseppe come protettore e fornitore non solo della famiglia di Nazareth, ma di tutta la Chiesa. Oltre a pregarlo per la grazia di una morte felice - quest'uomo buono che morì, secondo la tradizione, in compagnia di Maria e di Gesù - siamo incoraggiati a pregarlo per tutte le nostre necessità materiali, per il benessere dei nostri nuclei familiari e per la felicità delle nostre famiglie.
Gesù, Maria e Giuseppe insieme formano una famiglia molto particolare. Da un lato questa Santa Famiglia è un riflesso terreno della Famiglia eterna del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Dall'altro lato è la perfetta famiglia umana, la prima Chiesa domestica, una famiglia nucleare la cui vita si fonda semplicemente sulla fede, sulla speranza e sull'amore. Giuseppe è spesso dimenticato mentre la Madre e il Bambino sono al centro della scena. Le immagini che rappresentano Giuseppe con in braccio il Bambino sono rare e per questo ancora più belle. Spesso è in disparte o in ombra, a volte è una figura paterna anziana rispetto a Maria, a volte (più probabilmente) è un uomo forte nel fiore degli anni, incaricato di una missione eccezionale.
Le Scritture e la tradizione cristiana hanno poche cose da dire su San Giuseppe, l'uomo giusto, saggio e fedele, che fu messo a capo della casa di Dio. Ciò che ci è stato tramandato è sufficiente a darci una chiara idea di un uomo molto buono che amava la sua donna e si prendeva cura del suo bambino. Il fatto che la donna sia la sempre vergine Maria e che il bambino sia il Redentore del mondo trasforma questa ordinaria bontà in una straordinaria santità.
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