Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

venerdì 19 settembre 2025

Settimana 24 Venerdì (Anno I)

Letture: 1 Timoteo 6,2c-12; Salmo 48; Luca 8,1-3

Le letture di oggi presentano un interessante contrapposizione. La prima lettura contiene la famosa frase «l'amore per il denaro è la radice di tutti i mali». È il desiderio di avere, possedere, controllare, essere autonomi e indipendenti. Paolo invece raccomanda una moneta alternativa che sembra immediatamente molto più ricca: desiderare la giustizia, dice, la pietà e la fede, la carità, la pazienza e la gentilezza. Non si tratta di possesso, controllo e autonomia, ma piuttosto di una vita condivisa, di una interdipendenza riconosciuta, di una collaborazione piuttosto che di un controllo, attraverso virtù come la pazienza e la gentilezza.

Nella lettura del Vangelo vediamo Gesù che predica la buona novella del regno di Dio e ci viene poi dato un assaggio della vita in quel regno. Uomini e donne si radunano attorno a Gesù. Ci sono i dodici uomini chiamati ad essere apostoli (e impareremo a conoscere le loro debolezze e i loro problemi man mano che andremo avanti). Ci sono anche alcune donne che sono state guarite da spiriti maligni e malattie. Maria Maddalena, Giovanna e Susanna sono nominate, ma ci viene detto che ce ne sono anche molte altre.

La giustapposizione delle letture è interessante in questo, perché ci viene detto che sono quelle donne a sostenere Gesù con le loro risorse. Anticipa il ritratto della prima comunità cristiana che troviamo più avanti, nel secondo volume di Luca, gli Atti degli Apostoli. Riconosce anche che nessuno può vivere senza denaro, risorse, beni materiali, tranne che qui questi sono condivisi da tutta la comunità. Ed è interessante che la supervisione di questi sia assegnata alle donne piuttosto che agli uomini (quasi come se fossero le "diaconesse", gli uomini i predicatori della Parola). Forse è semplicemente perché gli uomini sarebbero più suscettibili, come vediamo nel caso di Giuda, all'amore per il denaro.

"Vivere semplicemente" è il messaggio della prima lettura. Una volta che si ha abbastanza, si ha abbastanza. La comunità dei discepoli di Gesù comincia a prendere forma nel Vangelo, è lì in forma embrionale: una vita e una missione condivise, uomini e donne, guariti e portati in comunione, al servizio dei bisogni spirituali e materiali, riuniti attorno al loro Signore. Vediamo già lo stile di vita raccomandato da Paolo: giustizia e pietà, fede e carità, pazienza e gentilezza. Se è una lotta - la vita è inevitabilmente una lotta - allora è una buona lotta, non di persone contro persone, ma la lotta della fede, una lotta per la nascita di una nuova vita e di una nuova società.

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