Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

giovedì 1 maggio 2025

Seconda Settimana di Pasqua - Giovedi

Letture: Atti 5,27-33; Salmo 34; Giovanni 3,31-36

Le letture parlano di una completa identificazione tra Gesù e i suoi discepoli: 
  • Gesù viene dall'alto, loro, attraverso la fede in lui, sono nati dall'alto. La stessa parola usata oggi per dire che Gesù è «dall'alto» è stata usata in precedenza in Giovanni 3 per parlare di Nicodemo che è nato «dall'alto»;
  • Come colui che viene dal cielo, Gesù parla con autorità e anche gli apostoli parlano con autorità perché parlano nel suo nome e con la potenza del suo Spirito mandato dal cielo;
  • Gesù ha provocato indignazione con la sua predicazione e loro provocano indignazione predicando nel suo nome.
Così i discepoli insegnano ora con l'autorità di Cristo, colui che è venuto dall'alto. Lo fanno perché sono nati “dall'alto” attraverso la fede e il battesimo. Ma sperimentano anche il rifiuto e le forti reazioni che ha sperimentato Gesù. Stanno, in senso letterale, seguendo Lui. Questo è un tema importante nei primi capitoli degli Atti degli Apostoli, che culmina con la morte di Stefano, il primo discepolo a morire per Lui.

Molte volte Gesù li aveva avvertiti di questo cambiamento: il discepolo non è più grande del suo Maestro; se ascoltano me, ascolteranno voi; se rifiutano di ascoltare me, rifiuteranno di ascoltare voi. E così è stato, naturalmente, ovunque il Vangelo è stato veramente predicato.

Così «riempirono Gerusalemme con il loro insegnamento», che è una bella espressione. Non fisicamente, certamente non con la frequenza o il volume della loro predicazione, ma in un altro senso, cioè che la Parola di Dio che essi predicavano era la pienezza della verità. Il messaggio che portavano riempiva la città, la terra e i cieli. Gesù è la Sapienza eterna del Padre che riempie i cuori degli uomini, porta alla perfezione la nostra vita e attira tutte le cose a sé.

Siamo chiamati a seguirlo e ad essere suoi testimoni nel mondo. Dobbiamo riempire il nostro posto con questo insegnamento, non perché siamo grandi, rumorosi e influenti, ma perché la Parola che portiamo è grande e appaga tutti. Egli è la Parola che ha creato tutte le cose e che si è fatto carne per portare misericordia all'umanità.

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