Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

mercoledì 27 agosto 2025

SANTA MONICA - 27 AGOSTO

LA MADRE DI SANT'AGOSTINO

Tra i tanti personaggi che compaiono nel corso della vita di Agostino, nessuno occupa più spazio o riceve più affetto nelle sue Confessioni di Monica, sua madre. Una lettura intellettuale di quest'opera spesso tralascia il libro IX, più della metà del quale è dedicato alla vita di Monica, alla sua influenza su di lui, alla sua morte e al suo funerale a Ostia. «Tralascio molte cose perché il tempo è breve», dice lo stesso Agostino, «ma non tralascerò nulla di ciò che la mia anima mi suggerisce riguardo a quella tua serva che mi ha generato dal suo seno alla luce temporale e dal suo cuore alla luce eterna».

Agostino è sincero nel raccontare i ricordi della vita di sua madre quanto lo è nel raccontare quelli della propria. La provvidenza di Dio ha usato una serva arrabbiata per dare a Monica uno shock che le ha impedito di diventare ancora più dipendente dall'alcol di quanto non fosse da giovane. La sua strategia per affrontare il marito infedele e potenzialmente violento era quella di vederlo sempre alla luce di Dio, di dargli l'esempio del proprio modo di vivere e di aspettare con pazienza e misericordia la sua conversione alla fede e quindi alla castità. (Viene da chiedersi quanto Agostino potesse pensare – e forse temere – di essere simile a suo padre). Monica usò le stesse virtù di devozione, pazienza e gentilezza per conquistare sua suocera, il cui rapporto con lei era avvelenato da altri membri della famiglia. Istruita da Dio nella scuola del suo cuore, Monica agì da pacificatrice e riconciliatrice quando esplosero tensioni e odi tra le persone. Il modo in cui Agostino parla di questo fa pensare a Monica come a una santa dei nostri tempi, capace di tracciare una rotta sicura in un mare di pettegolezzi maligni, calunnie e persone rabbiose. Subito dopo la conversione di Agostino, Monica si prese cura di lui e dei suoi amici «come se fossero tutti figli suoi e ci serviva come se fosse la figlia di tutti».

Il episodio più famoso è quello in cui Agostino e Monica rimangono bloccati a Ostia, cercando di trovare una nave per tornare in Nord Africa, ma ostacolati da una guerra che ha di fatto chiuso il porto. Insieme parlano della vita eterna e di come potrebbe essere. Segue il tipo di ascesa intellettuale/spirituale che è familiare in altri scritti di Agostino, "spiccando il volo" dalla bellezza del cosmo, viaggiando "con il pensiero interiore e il discorso meravigliato oltre la vetta delle nostre menti, per toccare la terra dell'abbondanza inesauribile dove Dio pascola Israele per sempre con il cibo della verità". Quella Vita è la Sapienza attraverso la quale tutte le cose sono state create e, dice Agostino, mentre parlavamo e ansimavamo per lei (la Sapienza), "abbiamo appena sfiorato il suo bordo con il massimo balzo dei nostri cuori". Sospirando e insoddisfatti, «lasciammo lì prigionieri i primi frutti del nostro spirito e tornammo al rumore delle parole articolate». E quanto sono belle quelle parole articolate quando Agostino riprende il volo in uno dei passaggi più poetici delle Confessioni, ripercorrendo l'ascesa alla Saggezza e parlando di quanto essa sia desiderabile.

Monica, forse un po' preoccupata per il tono ultraterreno del discorso del figlio (e Agostino stesso dice "beh, in realtà non ho usato proprio quelle parole in quel momento"), è tipicamente concreta e preoccupata per gli altri: ha ora ricevuto l'ultimo dono per cui aveva pregato, dice, quello di vedere Agostino cristiano cattolico prima di morire. "Cosa mi trattiene qui adesso?", chiede. Cinque giorni dopo si ammalò, Agostino e suo fratello erano sconvolti, sperando che potesse sopravvivere per tornare in Africa ed essere sepolta lì accanto al marito. Ma lei disse che non importava e con parole che sono diventate classiche nella pietà cattolica nei confronti dei defunti aggiunse: «Una sola cosa vi chiedo, che vi ricordiate di me sull'altare del Signore, ovunque voi siate». «Nulla è lontano da Dio», disse, «non c'è pericolo che alla fine del mondo Egli non sappia dove trovarmi e risuscitarmi».

Che contrasto tra la madre pragmatica in questi ultimi momenti e il figlio così intellettuale, che viene immediatamente gettato in un feroce conflitto interiore mentre cerca di contenere il dolore che lo riempie. Era profondamente scontento di scoprire quanto potesse essere influenzato da queste esperienze umane! Che consolazione per noi che fosse così profondamente colpito: la saggezza pratica del nostro tempo gli direbbe semplicemente «lascia uscire, lascia scorrere le lacrime». Pensa che un bagno potrebbe aiutarlo, ma non è così. Lo aiuta invece il sonno e alcune parole di Sant'Ambrogio che ricorda mentre si addormenta: «Mi sono addormentato e al risveglio mi sono sentito molto meglio».

Ci viene in mente un momento precedente del suo viaggio, quando Dio gli accarezzò la testa (il termine latino è quello usato per descrivere una madre che avvicina il bambino al seno) e gli chiuse gli occhi, lui dormì in Dio e si svegliò con una nuova visione delle cose (Confessioni VII 14.20). Lì sembra avere un significato più profondo, un momento di intuizione o di comprensione della realtà di Dio. Qui sembra più una normale svolta umana, quando Agostino finalmente si abbandona alle lacrime, anche se in privato, alla presenza di Dio solo. «Se solo gli uomini riconoscessero di essere uomini», dice, il che è un po' esagerato considerando lo sforzo che stava facendo per non piangere e gli sforzi che presumibilmente stavano facendo i suoi amici per aiutarlo a riconoscere proprio questo, che anche lui era un membro della razza umana!

E conclude con una meravigliosa preghiera per sua madre, affinché il Signore abbia misericordia di lei e di suo padre, chiedendo a tutti coloro che leggono le sue Confessioni di unirsi a lui nella preghiera per loro.

Nel ricordare Santa Monica, ricordiamo coloro che abbiamo amato e che sono morti, e in modo particolare le nostre madri, che dalla loro carne ci hanno dato la vita in questa luce temporale e che dal loro cuore ci daranno la vita nella luce eterna.La madre di Sant'Agostino.

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