Un regalo più grande non potevi farmi, uno zampillo d’acqua fresca dopo giorni e giorni in un deserto che sai bene quanto arido. Sarò all’altezza di questo dono, lo prometto a me stessa.
Etty Hillesum

Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!
Caterina da Siena

venerdì 1 agosto 2025

Settimana 17 Venerdi (Anno 1)

Letture: Levitico 23, 1, 4-11, 15-16, 27, 34-37; Salmo 81; Matteo 13, 54-58

Se è vero che gli esseri umani adorano qualcosa, allora la questione della vera adorazione è chiaramente molto importante. Come possiamo evitare l'idolatria, riservando l'onore e il rispetto che chiamiamo “adorazione” al Dio vivente e vero e solo a Lui?

La meravigliosa prima lettura dal Libro del Levitico enuncia i tempi e i tipi di culto graditi al Signore, Dio d'Israele. Erano momenti per rinnovare l'alleanza e per tornare alla vita all'interno dell'alleanza. I rituali descritti combinavano feste stagionali, presenti in molte culture, con anniversari storici, anch'essi presenti nella maggior parte delle culture. Non viene data alcuna ragione per la particolare disposizione dei tempi, delle stagioni e delle azioni al di là di “Io sono il Signore”. Era volontà del Signore essere adorato in questi modi e che le sue azioni a favore del popolo fossero ricordate in questi modi.

Gli antropologi troveranno ragioni appropriate alla loro disciplina in questo elenco di feste e festività: basta fare riferimento al lavoro di Mary Douglas per rendersi conto di quanto il Levitico sia una miniera ricca per lo studio antropologico. Ma i teologi vedono in tutto questo il “culto”, il modo in cui la Legge mosaica stabiliva che Dio doveva essere onorato e rispettato, l'alleanza osservata e rinnovata, le violazioni dell'alleanza confessate e perdonate. Si tratta di un complesso sistema rituale concepito semplicemente per riconoscere la gloria di Dio. Per citare una frase dei gesuiti, il cui fondatore, Sant'Ignazio, si ricorda ogni anno il 31 luglio, è tutto «ad majorem Dei gloriam», per la maggiore gloria di Dio.

Infatti, gli Esercizi Spirituali composti da Sant'Ignazio possono sembrare un moderno Libro del Levitico, un sistema complesso non tanto di rituali quanto di introspezione personale e meditazione, concepito, come il culto pubblico degli Israeliti, semplicemente per riconoscere la gloria di Dio. Gli Esercizi sono un'opera moderna, appartenente a un'epoca in cui stava emergendo una nuova enfasi sull'individuo, e incentrata sul riconoscimento della gloria di Dio nella vita del singolo cristiano. Il Libro del Levitico era incentrato sulla comunità dei credenti che agivano insieme nella lode e nell'adorazione comune di Dio, una spiritualità liturgica in senso letterale (liturgia = opera del popolo).

Sia il Levitico che gli Esercizi Spirituali sono rivolti a Cristo, al suo sacrificio e ai modi in cui noi vi partecipiamo. Il Levitico anticipa Cristo e gli Esercizi sono concepiti per condurre le persone a Cristo. Noi sappiamo, cosa che non era ancora nota al popolo di Nazareth quando egli vi fece ritorno, che in Gesù tutti i sacrifici, i rituali e le feste della Legge hanno trovato un compimento inaspettato. Da un certo punto di vista, il popolo di Nazareth sapeva di lui più di noi: chi erano suo padre, sua madre e i suoi fratelli. Ma da un altro punto di vista noi sappiamo di più su di lui: che nel suo corpo egli compie tutte le promesse divine fatte a Israele, così come nello stesso corpo offre un culto perfetto al Padre celeste. I nostri esercizi liturgici e spirituali ci permettono di partecipare a questo compimento, poiché ci rendono capaci di partecipare a quel culto.

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